questo è l’ultimo libro de Il Bucaneve odv…. è un ritorno, un refresh, il Bucaneve è nato con quel diario di Elsia Bonucci che raccontava attraverso disegni, poesie ed emozioni il suo viaggio verso la vita lontano dal Disturbo Alimentare e l’associazione continua il suo viaggio lo fa da 10 anni senza mai aver abbandonato quella modalità di raccontare…..professionalità ed emozioni!!!

Una delle mie due figlie aveva iniziato a scrivere un suo diario in cui, oltre alle parole che sentiva di non riuscire a dire, disegnava immagini che rappresentavano il suo stato d’animo e le sue emozioni. Ci teneva a farmelo vedere e leggere, quando mi disse “Mamma questo mi serve perché poi quando lo riguardo e lo rileggo non posso scappare, quella sono io e non posso fingere di non aver provato o non aver pensato quelle cose”.

…Fu una frase forte, potente più di uno schiaffo perché quella stessa considerazione era anche per me come genitore: non mi potevo più nascondere dietro frasi tipo “sarà l’adolescenza, è un momento passeggero…”. No, lì esisteva un problema profondo, che urlava come poteva di essere visto e accolto.

È per questo che, insieme a chi mi sostiene e accompagna in questo percorso de Il Bucaneve, abbiamo pensato che fosse bello ed anche utile riproporre quegli scritti e quelle immagini, con la convinzione che possono trasmettere più di mille discorsi dottrinali e teorici….

…eppure sono volati e allo stesso tempo sembrano una enormità di tempo. Quello che so con certezza è che adesso non sono sicuramente la persona che ero dieci anni fa, molto lo devo anche alle persone che ho incontrato, che mi hanno donato le loro parole colme di emozioni che spesso erano le mie, che mi hanno fatto capire che bisogna lavorare  sempre su noi stessi, che viviamo in un equilibrio instabile, ma che proprio per questo la vita è stimolante, sempre nuova. Mi hanno fatto capire che bisogna essere curiosi, passionali e anche un po’ sognatori se con questo si intende non smettere mai di guardare con vivacità e vitalità il futuro, facendo programmi e sapendo che ognuno di noi può e deve avere un sogno nel cassetto che può essere realizzato.

Le parole della cura

Il corpo del Disturbo Alimentare è un corpo simbolo che parla senza parole, racconta la sua storia attraverso la manipolazione delle forme, attraverso il controllo o il discontrollo, attraverso la paura e la mancanza di desiderio, si muove e lo fa senza piacere, sente ma cerca di non ascoltare, guarda il mondo non per viverlo ma per giudicarlo

Si costruisce una gabbia per non provare piacere e dispiacere perché tutto rimanga fermo perché il cammino della vita fa paura, il cambiamento vuol dire non avere più punti di riferimento e questo provoca il terrore.

Ma quali sono le parole della cura?

Sono frammenti che raccontano di cibo, di forme, di limiti che tengono o che non riescono a tenere, molte volte sono certezze anzi spesso si vestono da certezze come per convincersi che tutto sta andando per il meglio…l’armatura, il giubbotto antiproiettile riescono a limitare il penetrare del  mondo e della vita.

Queste sono le parole mie e di Maria Grazia Giannini, che accompagnano ma non possono sostituire i disegni di Elisa Bonucci, sono una storia a colori, una racconto profondo ricco di emozionivissute, ascoltate e sentite…un cammino emozionante verso la vita

per chi volesse acquistare il libro scrivere a

  • ilbucaneveass@gmail.com
  • stefanialanaro2@gmail.com

tutti i proventi sono destinati a Il Bucaneve odv

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